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domingo, 24 de mayo de 2020

Chi l'avrebbe immaginato. Chi l'avrebbe detto!


La brigata medica cubana "Henry Reeve" 
lascia l'Italia. 



di Davide Matrone

Dopo due mesi, la Brigata Medica Cubana "Henry Rever" lascia l'Italia. Nella suggestiva Piazza del Duomo della città di Crema (Lombardia), davanti alle autorità regionali e locali, i 52 medici hanno ricevuto i ringraziamenti e le onorificenze per il lavoro svolto. Lungo il perimetro della piazza e dietro le transenne, i cittadini hanno salutato e ringraziato i 36 medici e i 16 infermieri che componevano la brigata medica presente alla cerimonia ufficiale.

Foto 1


Dal 1959 Cuba esiste e resiste, nonostante tutto e tutti. Nonostante un blocco economico anacronistico. Nonostante la campagna mediatica contro. Nonostante gli innumerevoli attentati contro la popolazione cubana. In uno di questi, ci lasció la pelle anche un cittadino genovese nell'anno 1997: Fabio Di Celmo

Foto 2:
Il cittadino italiano Fabio Di Celmo morto nell'attentato all'Hotel Copacabana di Cuba nel 1997

Nonostante gli attentati contro il suo lider. Nonostante i tentativi di destabilizzazione. Nonostante la guerra dei missili. Nonostante le invasioni. Nonostante 10 Presidenti e Governi Statunitensi contro. Tutto questo non è bastato. La Cuba socialista e dei barbudos è ancora in piedi. 
Si, acciaccata e coi suoi sessantunanni che pesano, con le sue malattie, le sue contraddizioni e deformazioni. Nonostante tutto è lí, in piedi, con la schiena dritta, (seppur curva) e con la testa alta. Ci piaccia o no!

L'avevano data per spacciata da tempo. Nessuno avrebbe scommesso una lira o un centesimo di euro che Cuba sarebbe ancora lí a parlare un'altra lingua e a proporre un altro modello di sviluppo dopo la caduta del muro di Berlino. 

La Cuba socialista non è tutto oro. Non è esente dalle critiche, anzi. Queste ultime vanno fatte, sono doverose e necessarie. Ogni regime ha i suoi scheletri nell'armadio ed anche i cubani conoscono i loro. A Cuba, come nella ex URSS e nei paesi socialisti del 20° secolo, non si è costruita una società abolendo le classi sociali che sono generatrici del conflitto di classe e delle differenze sociali. Nell' Isola Grande, dopo oltre 60 anni, si è generata una elite, una borghesia statale privilegiata, una burocrazia asfissiante, un controllo esagerato degli apparati di regime. Processi che non hanno fatto bene e non fanno bene ancora. A Cuba, come altrove, c'è una parte della popolazione - rappresentata dalle nuove generazioni - che resta incantata e affascinata dal Dio Denaro. Lo stesso che incanta tutti. Una maledetta degenerazione del sistema socialista che, ancora una volta, non è riuscito a rivoluzionare le relazioni sociali basate sull'individualismo, sulla voglia di avere di piú, sulla necessitá di accumulare piú beni, piú risorse e capitali. Questi ultimi sono i principi universali diffusi dalla classe rivoluzionaria e in assoluto della storia: la classe borghese. I cubani chiedono riforme, emigrano, hanno voglia di cambiare, non vogliono che la corruzione dilaghi sempre di piú e che cancretizzi il sistema politico e sociale. Fanno bene a chiedere, a rivendicare, a lottare per i cambiamenti, a mio avviso. Tuttavia, queste lotte le fanno dal loro interno perché sostengono l'autoderminazione dei popoli. Non accettano le ingerenze esterne, anche perché sanno che le intromissioni vengono dagli Usa che vorrebbero trasformare Cuba nuovamente nel loro bordello. 

A Cuba ci son stati anni bui. Il decennio grigio degli anni '70. Il regime si allineó troppo al grigiore stalinista e sovietico dell'epoca. In questi anni si perseguitavano gli omosessuali, gli intellettuali. Il Caso Padilla é il piú emblematico e sancisce la rottura di molti intellettuali con la Rivoluzione Cubana. In seguito, il caso Ochoa degli anni '80.
  
Foto 3

Dicevamo..... Nonostante tutto e dopo 60 anni a Cuba si è tentato di costruire (oggi è sempre piú aperta al sistema capitalista pur riservando le conquiste sociali della Rivoluzione) un modello di sviluppo differente basato sulla solidarietá, sulla coscienza collettiva, sul bene comune, sul compromesso sociale e politico di ogni cittadino, sulla costruzione di un altro uomo, un uomo nuovo come avrebbe detto il Che Guevara. Quest'ultimo teorizzó UOMO NUOVO e ci scrisse pure un libro negli anni '60, tra le atre cose.


Il medico cubano  è il risultato di questo processo lungo sei decenni e si  è formato grazie alla costruzione di nuove forme economiche non sempre mirate all'arrichimento personale e individuale. Un medico forgiato sulle orme dell'umanesimo martiano. Un uomo che assiste gli infermi perché è una sua missione sociale ed umana, perché non è una professione esclusiva da cui trarre benefici personali. In definitiva a Cuba la medicina non è un'attività da cui lucrare. La Scuola Latinoamericana di Medicina di Cuba fu istituita a proposito negli anni '90 con l'intenzione di formare dottori nuovi nel paese e in tutto il continente latinoamericano. Ogni anno giungono migliaia di studenti da tutto il latinoamerica per formarsi come dottori specializzati.

Cuba senza grandi capitali è riuscita a generare il suo CAPITALE UMANO. Un gioiello che esporta in tutto il mondo, con umiltá e senza nemmeno vantarsene. Senza grandi risorse e capitali, inoltre, ha dato voce alle poche cose che possiede: il RON, il SIGARO e lo ZUCCHERO. Messa in un angolo da oltre 60 anni, è riuscita a far uscire dallo stesso angolo le uniche e poche cose che la Pacha Mama gli ha dato. Chiamateli sciocchi.

Foto 4

L'Italia, paese non alleato e allineato coi cubani storicamente, ha accettato questa sfida.  Evidentemente ha apprezzato quello che la medicina cubana è riuscita a fare in tutto il mondo in questi decenni. L'Italia, avanguardia nella medicina (e non solo), ha dovuto chiedere aiuto ai cubani. Chi l'avrebbe immaginato!

Nel 2020 gli italiani, i lombardi, i piemontesi e i cremaschi si son visti arrivare i cubani del socialismo di Fidel Castro. La Lombardia guidata da oltre 20 anni dal centro - destra, piú destra che centro, ha chiesto aiuto ai cubani. Ma dai! La Lombardia degli Arrigoni, dei Formigoni, dei Maroni e dei Fontana tutti anti-comunisti. La Lombardia del Governatore Fontana della Lega, partito alla guida della Regione da oltre 20 anni, ha chiesto la collaborazione a dei medici formati nel socialismo caraibico e per di piú alcuni discendenti dagli afro. Che bel scherzo del destino.  Chi l'avrebbe mai detto!

Foto 5

Gli italiani e i cittadini di questa bella cittá lombarda, dopo due mesi di convivenza, si sono congedati dai medici con saluti affettuosi e applausi. L'Italia è generosa. Italiani brava gente. Lo sappiamo benissimo. Il Sindaco della cittá di Crema Bonaldi ha dichiarato: "Siamo stati naufraghi e ci avete soccorso, senza domandarci nulla". Belle parole piene di umanitá. 
Cuba e i suoi dottori ci hanno insegnato e ci insegnano una volta ancora che 
"La solidarietá non è dare quello che ti avanza, bensí condividere quello che si ha!"

Chi l'avrebbe immaginato!


Bibliografía per questo articolo:



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