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miércoles, 29 de septiembre de 2021

ECUADOR. Ritorna la lunga notte neoliberista, si smantella lo stato sociale.

 ECUADOR. Ritorna la lunga notte neoliberista, si smantella lo stato sociale

sábado, 11 de septiembre de 2021

Un' onda rossa in Cono Sur

Un'onda rossa in Cono Sur. 

Alle elezioni del 10 ottobre, l'alleanza progressista del Frente Guasu può finalmente rompere l'egemonia del centrodestra. Una svolta che sarebbe storica, come ci racconta l'ex senatore Alberto Grillon. 

di Davide Matrone da Quito


Un paese latinoamericano ritorna a votare in questo 2021 in cui tutto il continente ha registrato i peggior dati in termini di recessione economica degli ultimi 25 anni, con tassi di decrescita del 8% e con oltre 40 milioni di latinoamericani che son ritornati alla povertà estrema. Dopo le elezioni in Ecuador e nel El Salvador (febbraio), in Bolivia (marzo), in Perù e Cile (aprile), in Messico (giugno), il prossimo 10 ottobre toccherà al Paraguay in cui si svolgeranno le elezioni amministrative nelle quali si voteranno i nuovi incarichi dei 261 governi municipali di tutto il Paese. Queste elezioni dovevano realizzarsi lo scorso anno ma sono state posticipate a quest'anno a causa del Covid-19 e rappresenteranno un buon termometro politico per capire qualcosa in più sullo stato di salute dell'attuale governo di destra presieduto da Mario Abdo Benítez e le aspirazioni delle opposizioni per le elezioni presidenziali del 2023. Inoltre, in questa tornata elettorale si applicherà la nuova legge n.6501 del 2020 sui finanziamenti economici ai partiti che ha come obiettivo quello di regolare l'attività finanziaria dei partiti, dei movimenti politici e delle alleanze elettorali e di rendere più equo e trasparente il processo elettorale. Per 60 anni ininterrotti (1948-2008) in Paraguay ha sempre governato il Partito colorado, con una storica e breve parentesi del governo dell’ex teologo della Liberazione, Fernando Lugo, che governò per 4 anni fino al 22 giugno del 2012, dopo una mozione di sfiducia del Parlamento per il caso Curuguaty (la strage conseguente ad uno scontro tra contadini e polizia, in cui 17 persone vennero uccise dopo lo sgombero di un immobile, ndr). Il governo Lugo, è stato senza dubbio un’anomalia nella storia politica recente del Paese in quanto rappresentante di una coalizione di sinistra sotto il nome di Alleanza Patriottica per il cambiamento che aveva preso posizioni molto vicine ai governi progressisti latinoamericani che si s’ispiravano al Socialismo del secolo XXI. Lugo rompeva con gli interessi delle élite tradizionali e conservatrici del Paese. Dopo questa breve parentesi, è ritornata al potere la destra con il Partito colorado con gli ultimi tre presidenti Franco, Cartes e Benitez.

Qual è il panorama politico e sociale del paese in questa fase di congiuntura? Secondo gli ultimi studi realizzati dal Centro strategico latinoamericano di geopolitica (Celag) nel mese d’agosto del 2021, la maggioranza della popolazione paraguaiana manifesta sentimenti negativi come: incertezza (32%), angoscia (15%) e rabbia (8%) per la situazione in cui versa il Paese. Solo il 21% degli interpellati considera positiva la gestione economica dell’attuale governo di destra e un 33% apprezza la gestione della pandemia. Il livello di accettazione popolare del presidente del Paraguay in carica, Antonio Abdo Benitez, è molto basso e si aggira intorno al 18%. Tra i dati interessanti dell’inchiesta c’ è la possibilità che possa vincere l’opposizione di centro – sinistra contro la destra oggi al governo. Il 62.3% degli intervistati crede che possa esserci questa seria possibilità però ad una condizione: se l’opposizione si unisse.  

Il 10 ottobre si terranno le elezioni amministrative in Paraguay. Nel 2015, senza pandemia, si registrò un’alta astensione intorno al 57 %. Quanto possono incidere, alle elezioni d’ottobre,  le restrizioni, le precarietà e i timori dovuti al Covid-19?

In Paraguay la partecipazione alle elezioni già condizionata dall’eredità della dittatura stronista (instaurata dal generale paraguaiano Alfredo Stroessner, nel periodo tra il 1954 e il 1989). Il governo attuale, nella gestione del potere politico, è guidato dal Partito Colorado che amministra lo stato dall’anno 1954. Lo stesso presidente della Repubblica del Paraguay, Mario Abdo Benitez, è un erede diretto di una famiglia oligarchica del periodo stronista. La pandemia, in pratica, ha incrementato gli ostacoli di cui storicamente soffre la cittadinanza nel partecipare ad una competizione elettorale in condizioni di uguaglianza. E in questa fase di congiuntura, il partito di governo sta investendo moltissime risorse affinché vinca la stessa maggioranza.

In questo scenario c’è una disputa tra i partiti tradizionali, in particolare, il Partido Colorado (Anr, Asociación Nacional Republicana) e i centristi del Plra (Partido liberal radical auténtico). In entrambe le forze politiche c’è una disputa tra i vari lider e le differenti posizioni ideologiche. Come leggi queste lotte interne?

La disputa all’interno dei partiti politici evidenzia la crisi del bipartidismo nel Paese, dominato appunto da Partito colorado e Plra. La corruzione generalizzata, inerente al sistema politico ed in particolare  al Partito colorado, ha contagiato anche il Partito liberale radicale autentico, nella file dell’opposizione. La disputa elettorale oggi si basa su due fenomeni: il controllo istituzionale per avere una più ampia gestione delle risorse e quindi di più disponibilità finanziarie per i partiti e per i loro leader e l'incremento del clientelismo politico.

Secondo un sondaggio recente, si registra una percentuale importante di malcontento nell’elettorato paraguaiano che si aggira intorno al 20-25% nei confronti dei partiti tradizionali. Chi potrebbe raccogliere questa insoddisfazione?

Effettivamente in questi anni è aumentato il malessere sociale che si riversa anche contro il sistema politico. C’è una crisi di leggitimità del sistema politico e dei suoi rappresentanti. Son oltre trent’anni che viviamo una “transizione” verso la democrazia in un contesto paradossale dove la maggioranza degli elettori votano per gli stessi responsabili che li condannano a vivere nella propria terra in situazione di esclusione, di marginalità e di povertà.

In questa congiuntura elettorale si apprezza l’emergenza di partiti e di movimenti progressisti che sono l’espressione di una cittadinanza che sostiene un cambio di sistema politico, per riuscire a rispondere a una serie di necessità storiche ancora insoddisfatte, che riguardano il benessere, la sicurezza e la giustizia sociale.  

La sinistra si presenta da sola alle amministrative sfidando i due partiti tradizionali?

Esattamente. Il Frente Guasu dell'ex presidente Fernando Lugo, oggi senatore, presenta i suoi candidati in tutte le regioni del Paese con l'alleanza di organizzazioni territoriali, sindacati, associazioni e movimenti in difesa della terra, cercando di rompere l'egemonia del Partito colorado e del Plra. Alle amministrative del 2015 il Frente Guasu fu il terzo partito più eletto a livello nazionale strappando il governo della regione Villa Hayes. Nella città di Asunción il Frente Guasu candida Luis Narvaja un attivista e imprenditore della capitale e una lista di candidati al consiglio comunale di giovani professionisti militanti e con una maggioranza di candidate donne. 

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https://left.it/left-n-36-10-settembre-2021/?fbclid=IwAR2tsIdo_2xrhblDvaqYVzdidK8RiVa3JsO6XX4P0o5TlkeouZg1ZPLLgac