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jueves, 26 de mayo de 2022

Elezioni in Colombia: la lettera del Gruppo Misto della Camera e del Senato al Ministro Di Maio.

Pubblico la lettera della componente ManifestA del Gruppo Misto alla Camera dei Deputati e due Senatori della Repubblica Italiana e inviata al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio. Nella lettera viene citato un mio articolo pubblicato su PAGINE ESTERI sulle elezioni in Colombia.

                      
 

 

Lettera aperta

All’On. Luigi Di Maio

Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

ministero.affariesteri@cert.esteri.it;

 

Roma, 26-5-2022

Oggetto: Primo turno delle presidenziali del 29 maggio 2022 in Colombia e iniziative per il loro svolgimento democratico.

 

Gentile Ministro Luigi Di Maio,

il 29 maggio prossimo quaranta milioni di elettori colombiani saranno chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali per designare il sostituto di Ivan Duque Márquez alla Casa de Nariño. A pochi giorni dalle elezioni presidenziali, l’aumento della violenza politica mantiene alta la tensione nel paese dell’America Meridionale. L'Osservatorio dei diritti umani, dei conflitti e della pace, promosso dall’Istituto per gli studi sullo sviluppo e la pace, Indepaz (https://indepaz.org.co/) ha  rilevato per  l’anno 2022 ben 36 massacri,  con 133 vittime  (dati fino al 24 aprile 2022). Sono stati uccisi in questo anno (dati fino al 15 maggio) 75 tra leader sociali e difensori dei diritti, mentre risultano essere stati uccisi venti firmatari dell'accordo di pace, (ex combattenti delle FARC). L’omicidio, ancora oscuro del nostro cittadino Mario Paciolla, collaboratore delle Nazioni Unite, è quasi certamente maturato dentro questo clima.

González Posso – Presidente di Indepaz, in un suo articolo, dell’11 aprile 2022, afferma: come ha sottolineato l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite in Colombia continuano ad essere commesse gravi violazioni dei diritti umani. Queste gravi violazioni hanno portato la Corte Costituzionale a definire questo stato di cose incostituzionale. Le persone sfollate con forza dai loro territori dal 2018 ad oggi, sono state mezzo milione (più di 400.000) secondo il registro nazionale delle vittime, altri sono confinati (200.000) come ostaggi di gruppi armati”. A seguito di questa situazione, risulta evidente a tutti gli osservatori internazionali, che i quattro anni trascorsi della presidenza di Ivan Duque non sono serviti per applicare gli accordi di pace con le FARC, mentre, invece, si sono create, sempre più, le condizioni per il ricorso all’arbitrio e alla violenza nelle dispute sociali e politiche.

A questo quadro si aggiunge, come scrive il sito Pagine Estere (https://pagineesteri.it/2022/05/17/mondo/colombia-elezioni-tra-speranze-e-tensioni-sociali/)  la situazione venutesi  a creare nel paese con l’estradizione Dario Úsug, del gruppo criminale  Autodefensas Gaitanistas de Colombia (AGC), un’organizzazione conosciuta anche come Clan del Golfo, la maggior banda criminale del paese.

Questi criminali stanno alimentando gravi problemi di ordine pubblico mettendo in atto il cosiddetto Paro Armado, cioè un’azione utilizzata dalle formazioni paramilitari per sfidare la presenza delle istituzioni statali su un territorio, per dimostrare la propria potenza di fuoco e il proprio controllo sulla polizia.

In questo contesto nazionale, pur caratterizzato da violazioni dei diritti, si sta affermando in Colombia una domanda, che viene dalla società, di cambiamento del quadro politico. Gli ultimi sondaggi, infatti, dell’Istituto Centro Strategico Latinoamericano di Geopolitica (CELAG) del 29 aprile scorso davano in vantaggio la coalizione del Patto Storico di Gustavo Petro (ex sindaco di Bogotá) e Francia Márquez (vincitrice del Nobel dell’Ambiente). Petro è al 43.6% delle intenzioni di voto, mentre Fico Gutierrez della destra uribista è al 27.7%. 

Nel clima politico dell’elezioni presidenziali sono intervenuti, inoltre, i vescovi colombiani, che con una loro dichiarazione pubblica il 21maggio 2022 hanno invitato i cittadini a partecipare all’elezioni, “poiché il voto è lo strumento più potente senza violenza che una società democratica ha per determinare il suo futuro”.

Per queste ragioni chiediamo un’iniziativa dell’Italia e del Ministero degli Esteri in sede europea affinché le rappresentanze diplomatiche dell’Unione Europea in Colombia il 29 maggio 2022, sviluppino tutte le iniziative necessarie per favorire il rispetto delle garanzie democratiche, per la più ampia partecipazione dei cittadini al voto e per il corretto svolgimento dello scrutinio dei risultati elettorali.

Distinti saluti.

Deputata Doriana Sarli

Deputata Guia Termini

Deputata Silvia Benedetti

Senatrice Paola Nugnes

Senatore Matteo Mantero

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