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jueves, 17 de abril de 2025

Elezioni in Ecuador: L’opposizione contesta la vittoria di Noboa e chiede il riconteggio.


La candidata della Rivoluzione cittadina Luisa Gonzalez denuncia il modo fraudolento con cui il Paese è stato condannato ad altri quattro anni di neoliberismo

Quito – il presidente uscente Daniel Noboa ha vinto le elezioni in Ecuador con il 55.65% dei voti contro il 44.35% della candidata di Rivoluzione cittadina Luisa González. Sin dall’inizio dello spoglio si è manifestato un trend nettamente a favore del presidente uscente che ha vinto in 18 province su 24. Daniel Noboa ha dichiarato che questa vittoria è storica e con un ampio margine di 10 punti percentuali non mostra dubbi sul vincitore. «Questa vittoria è il risultato della lotta e della perseveranza di ogni componente della squadra che vuole costruire un nuovo Ecuador». Se Noboa festeggia la vittoria, dall’altra parte Luisa González a due ore dal conteggio ha dichiarato di non riconoscere il risultato e di chiedere al Consiglio nazionale elettorale che si ripeta lo spoglio in quanto- afferma – si è verificato il più grottesco broglio elettorale della storia repubblicana del Paese. Ha ricordato che nelle elezioni passate la Revolución Ciudadana aveva sempre riconosciuto la sconfitta ma in questo caso non lo fa. Nei fatti 11 sondaggi, tra cui alcuni vicini al governo, davano la vittoria a lei e nessuno aveva mostrato una differenza tanto amplia come quella che si è vista alla fine dello scrutinio. «Io denuncio davanti al mio popolo, ai mezzi di comunicazione e al mondo intero che l’Ecuador sta vivendo una dittatura». Così ha chiuso il suo intervento dal quartier generale della RC a Quito.

La denuncia di irregolarità perpetuate dal Cne da parte della coalizione di sinistra
Nei giorni scorsi c’erano state delle avvisaglie da parte di alcuni attori della sinistra sul comportamento del Consiglio nazionale elettorale dell’Ecuador durante la seconda fase delle elezioni. In un comunicato congiunto la Revolución Ciudadana, Pachakutik, Reto, Partido Socialista Ecuadoriano e Centro Democrático avevamo denunciato la preoccupante azione del Cne che ha destabilizzato l’opinione pubblica e i comizi durante il ballottaggio. Nel comunicato si legge che durante tutto il processo elettorale si è assistito a una vergognosa gestione del Cne che non ha compiuto le funzioni dettate dalla Costituzione. Per esempio si è registrato un cambiamento all’ultimo momento di ben 18 seggi elettorali con la scusa dei temporali invernali, in pieno silenzio elettorale sono state annunciate azioni di governo, a delegazioni di osservatori internazionali è stato negato l’ingresso nel Paese per assistere ai comizi, sono state usate risorse dello Stato per la consegna di Bonus (570 milioni di dollari), ci sono stati pagamenti all’ultimo momento per fornitori statali, per non dire del decreto dello Stato di massima allerta in 7 regioni, sospendendo i diritti civili di inviolabilità del domicilio, di circolazione e di riunione e poi la sospensione della votazione degli ecuadoriani in Venezuela.

Le alleanze di Luisa González non hanno fatto somma
Dal 9 febbraio fino a due giorni prima delle elezioni la candidata Luisa González e il partito della Revolución Ciudadana avevano lavorato abbastanza nel tessere alleanze e di costruire un discorso basato sull’unità cercando di abbandonare rancori e personalismi. Va detto che il lavoro di Luisa González e della sua squadra è stato sostenuto da una buona comunicazione politica, scegliendo anche i tempi politici giusti. Dall’8 marzo al 11 aprile la Revolución Ciudadana ha raccolto l’appoggio del Partido Socialista Ecuadoriano, del candidato Carlos Rabascal della Izquierda Democrática, del partito Pachakutik e della Conaie, del Centro Democratico, della lista Amigo e di Jan Topic che prevedevano un plus al voto raccolto al primo turno. Una serie di alleanze che avevano rotto con il trend delle ultime tre elezioni presidenziali nelle quali la Revolución Ciudadana viveva in pieno isolamento. In politica la sommatoria non sempre fa una coalizione e le somme non sono mai meramente aritmetiche. Il voto vive processi di carattere sociologico e culturale che vanno oltre la matematica, detto questo al secondo turno Luisa González non solo non aumenta voti ma addirittura ne perde quasi 115 mila. Come spiegarlo?

I bonus elargiti da Noboa
Durante il dibattito presidenziale del passato 23 marzo Noboa aveva annunciato che dal giorno dopo avrebbe elargito bonus e benefici economici a vari settori della popolazione. Dalla metà di marzo fino a qualche giorno prima delle elezioni Noboa ha offerto ben 14 benefici economici tra bonus, borse di studio e pagamenti arretrati per il popolo ecuadoriano. Una generosità che costa allo Stato 518 milioni di dollari. Noboa ha promesso e dato un bonus di 510 dollari a 56 mila unità della Polizia nazionale, 400 dollari a 83 mila Jóvenes en Acción che consiste in un programma nazionale che promuove l’imprenditoria giovanile tra i 18 e 29 anni, 400 dollari a 120 mila Ecuatorianos en Acción che consiste in un programma nazionale per tutti i cittadini dai 30 ai 64 anni per promuove il lavoro comunitario e fomenta la partecipazione. Sicuramente questi bonus hanno fatto il loro effetto e migliaia di ecuadoriani hanno preferito l’uovo oggi che la gallina domani. A questo si aggiunge il ruolo dei mezzi di comunicazione tutti schierati a favore di Noboa, il discorso trito e ritrito anti Venezuela della desdolariación. Così, l’Ecuador dovrà vivere 4 anni ancora di neoliberismo. Resisterà? Io penso di no.

L’autore: Davide Matrone è docente all’Universitad politecnica salesiana

In foto Daniel Noboa con la moglie Lavinia Valbonesi alla cerimonia di insediamento nel 2023

Pubblicato su: https://left.it/2025/04/16/elezioni-in-ecuador-lopposizione-contesta-la-vittoria-di-noboa-e-chiede-il-riconteggio/?_gl=1*195gszt*_up*MQ..*_ga*MjgzMDk4MTQxLjE3NDQ5MTA4MTI.*_ga_89ESDCYM0F*MTc0NDkxMDgxMi4xLjAuMTc0NDkxMDgxMi4wLjAuNDUwNTQ1ODU2


martes, 15 de abril de 2025

Elecciones en Ecuador: Daniel Noboa gana y Luisa González denuncia fraude.

                                                                         Ecuador

Elecciones en Ecuador: Daniel Noboa gana y Luisa González denuncia fraude

A pesar de las alianzas tejidas por el partido de Luisa González, Ecuador se prepara, a partir de hoy, para cuatro años más de neoliberalismo.

Daniel Noboa, ayer en el recinto electoral en Olón, provincia de Santa Elena, para ejercer su derecho al voto. Foto: Isaac Castillo/ Presidencia del Ecuador.

Quito, Ecuador
14 abr 2025 08:43

Con el 95,12% de los votos escrutados, Daniel Noboa ha ganado con el 55,82% de los votos frente al 44,18% de la candidata Luisa González. Desde el inicio del recuento, se ha manifestado una clara tendencia a favor del presidente saliente, que ha vencido en 18 de las 24 provincias. Noboa ha ganado también en aquellas provincias en las que el partido Revolución Ciudadana (RC) de Luisa González había conquistado más votos en la primera vuelta, como en la provincia de Orellana o en El Oro.

Luisa González, por su parte, no reconoce la validez de los resultados y ya ha pedido al Consejo Nacional Electoral (CNE) que repita el conteo

Daniel Noboa ha calificado la victoria, con un margen de más de diez puntos, de “histórica” y no muestra dudas sobre quién es el ganador de los comicios. “Esta victoria es el resultado de la lucha y la perseverancia de cada integrante del equipo que quiere construir un nuevo Ecuador”, declaró. Luisa González, por su parte, no reconoce la validez de los resultados y ya ha pedido al Consejo Nacional Electoral (CNE) que repita el conteo, ante la posibilidad de fraude.

Revolución Ciudadana, que en ocasiones anteriores siempre había reconocido la derrota, ha asegurado que no lo hará en esta ocasión. Luisa González dijo también que, de 11 sondeos, incluidos algunos cercanos al Gobierno, todos le daban la victoria y ninguno había mostrado una diferencia tan amplia como la que se vio al final del recuento. “Denuncio ante mi pueblo, ante los medios de comunicación y ante el mundo entero que Ecuador vive bajo una dictadura”, concluyó tras su discurso desde la sede del partido en Quito, mientras sus simpatizantes gritaban: “¡No al fraude!”.

La coalición de izquierda mira hacia el Consejo Nacional Electoral

En los últimos días han surgido alertas de algunos actores de la izquierda sobre el comportamiento del Consejo Nacional Electoral durante la segunda fase de los comicios. En un comunicado conjunto, Revolución Ciudadana, Pachakutik, Reto, el Partido Socialista Ecuatoriano y Centro Democrático denunciaron la posibilidad de que el CNE estuviese desestabilizando la democracia.

En el comunicado se denuncia la gestión del CNE durante todo el proceso electoral y se le acusa de no haber cumplido con el mandato y las funciones dictadas en la Constitución. Se señala al organismo por falta de transparencia y de igualdad entre las dos candidaturas, por permitir que se usasen fondos públicos para bonos, por mirar hacia otro lado ante la interferencia en la entrada de delegaciones de observación internacional o por no decir nada sobre los pagos de última hora a proveedores del Estado por parte del Gobierno saliente, entre otros.

Los bonos que dio Noboa

Durante el debate presidencial del 23 de marzo, Noboa anunció que a partir del día siguiente otorgaría bonos y beneficios económicos a diversos sectores de la población. Desde mediados de marzo hasta pocos días antes de las elecciones, Noboa ofreció 14 beneficios económicos entre bonos, becas y pagos atrasados ​​para el pueblo ecuatoriano. Prometió y entregó un bono de 510 dólares a 56.000 unidades de la Policía Nacional, 400 dólares a 83.000 participantes de Jóvenes en Acción, un programa nacional que promueve el emprendimiento juvenil entre los 18 y los 29 años y también dio 400 dólares a 120.000 personas de Ecuatorianos en Acción, un programa nacional para todos los ciudadanos y ciudadanas de entre 30 y 64 años que tiene como finalidad promover el trabajo comunitario y fomentar la participación.

A estas medidas hay que sumarle el papel de los medios de comunicación, la gran mayoría de ellos alineados a favor de Noboa; y el omnipresente discurso antivenezolano de la desdolariación, presente durante toda la campaña electoral.

Las alianzas de Luisa González no han sumado

Desde el 9 de febrero y hasta dos días antes de las elecciones, la candidata Luisa González y el partido Revolución Ciudadana trabajaron para tejer alianzas y construir un discurso basado en la unidad y el abandono de rencores y personalismos. Revolución Ciudadana reunió el apoyo del Partido Socialista Ecuatoriano, del candidato Carlos Rabascal de la Izquierda Democrática, del partido Pachakutik y de la Conaie, el Centro Democrático, la lista Amigo y Jan Topic, quienes esperaban un plus a la votación obtenida en la primera vuelta

Esta serie de alianzas habían roto con la tendencia de las últimas tres elecciones presidenciales en las que Revolución Ciudadana vivió en completo aislamiento. A pesar de eso, en la segunda vuelta, Luisa González no solo no aumentó sus votos, sino que perdió casi 115.000. Con este resultado y si nada cambia, Ecuador se prepara, a partir de hoy, para cuatro años más de neoliberalismo.

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martes, 1 de abril de 2025

Ecuador, Pachakutik e Revolucion Ciudadana vogliono tornare a battere la destra.

 

Ecuador, Pachakutik e Revolucion Ciudadana vogliono tornare a battere la destra


Accordo storico in vista del ballottaggio del 13 aprile Il partito del movimento indigeno e le sinistre unite si schierano al fianco della candidata "presidenta" Luisa González

Luisa González e Guillermo Churuchumbi mostrano alla folla l’accordo appena firmato – Ap


Davide Matrone  QUITO

Domenica 30 marzo, in una gremittisima piazza di Aluasi, localita della Cordigliera delle Ande dell’Ecuador, si è realizzato un evento storico: l’accordo politico ed elettorale raggiunto tra il partito Pachakutik (braccio politico del movimento indigeno dell’Ecuador) e la Revolucion Ciudadana della candidata presidenziale Luisa González.

A SIGLARE L’ACCORDO sono stati Guillermo Churuchumbi coordinatore nazionale del partito Pachakutik, Luisa González presidenta nazionale del Movimento Revolución Ciudadana, Raúl Chávez presidente del Movimiento Reto, Gustavo Vallejo e Vilma Pillajo della piattaforma nazionale “Mujeres por la Igualdad”, César Pérez della piattaforma per il Condono debitario e infine Samuel Lema, coordinatore dell’Unità delle Sinistre. La firma è avvenuta durante l’«Incontro Nazionale per un Ecuador equitativo, plurinazionale e libero dalla violenza» organizzato dal Pachakutik nella regione andina con la percentuale più alta della popolazione indigena dell’Ecuador, il Chimborazo.

ALL’EVENTO erano presenti migliaia di indigeni delle differenti nazionalità della Cordigliera ma anche i quadri politici e i militanti di un bel pezzo della sinistra dell’Ecuador, tra i quali anche il Partito Socialista Ecuadoriano che in un comunicato dello scorso 8 marzo aveva ufficializzato l’appoggio a Luisa González per il ballottagio del 13 aprile.

L’intesa tra le due principali forze politiche del paese ha un peso simbolico enorme nell’attuale congiuntura politica interna e manifesta la volontà di unire le sinistre dopo anni di litigi e divisioni.


L’ULTIMO ACCORDO tra i due attori si era registrato l’8 novembre del 2006 tra l’allora economista e lider del partito Alianza Pais, Rafael Correa, candidato alla presidenza della Repubblica e Gilberto Talahua, l’allora coordinatore nazionale di Pachakutik. A quei tempi l’allenza aveva un fine analogo a quello di oggi, cioè battere la destra che in quelle elezioni era rappresentata da un altro Noboa, Álvaro, padre dell’attuale presidente della Repubblica Daniel Noboa. In quelle elezioni Pachakutik conquistò un 2.6% dei voti con il candidato Macas, tuttavia l’accordo funzionò in quanto Correa vinse le elezioni.

Questo accordo politico basato su 25 punti punta a rilanciare l’economia, rispristinare il Welfare State e difendere i diritti dei settori popolari e delle nazionalità del paese. Tra i principali punti c’è l’adozione di un piano di sicurezza che rispetti i diritti umani, il rispettare dei referendum popolari sulle questioni ambientali del Yasuní, del Chocó Andino e della Regione dell’Azuay.

POI SI VUOLE PROTEGGERE la produzione nazionale e garantire la sovranità alimentare, rafforzare il sistema d’educazione interculturale e bilingue, avviare azioni per riscuotere valori pendenti presso l’Agenzia delle entrate dell’Ecuador dei maggiori debitori dello Stato, ristabilire l’Iva al 12% (oggi è al 15%), rilanciare la politica di gestione comunitaria dell’acqua, sostenere i programmi che favoriscono l’occupazione, i crediti per l’edilizia e l’accesso dei giovani al mondo del lavoro.

Si intende inoltre garantire il diritto alla salute gratuita con investimenti pubblici negli ospedali e garantire anche, nel breve periodo, l’educazione gratuita di qualità con investimenti urgenti sulle infrastrutture delle scuole e delle università del Paese.

SI TRATTA di un progetto politico ambizioso, con proposte progressiste che rompono nettamente con le politiche degli ultimi tre governi neoliberisti, che hanno colpito i diritti dei lavoratori, generato maggiore povertà, incrementao la descomposizione sociale, aumentato la disoccupazione, promosso le privatizzazioni e distrutto l’ambiente.


Davide Matrone

Docente e ricercatore universitario in Ecuador. Latinoamericanista


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https://ilmanifesto.it/ecuador-pachakutik-e-revolucion-ciudadana-vogliono-tornare-a-battere-la-destra

martes, 11 de marzo de 2025

Segunda vuelta: los partidos políticos ecuatorianos se pronuncian.

Segunda vuelta: los partidos políticos ecuatorianos se pronuncian

di Davide Matrone 

En la 1° vuelta de las elecciones presidenciales del 9 de febrero del 2025 se candidatizaron 16 binomios presidenciales. El binomio presidencial compuesto por Daniel Noboa y María José Pinto del partido de derecha Acción Democrática Nacional (ADN) consiguió el 44.17% (4.527.606 votos) y el binomio presidencial Luisa González y Diego Borja del partido Revolución Ciudadana (RC) de centro-izquierda obtuvo el 44% (4.510.860). Entre los dos candidatos hubo un empate técnico: la diferencia entre las dos opciones presidenciales ha sido de apenas 16.746 votos, o sea un 0.17%. En tercer lugar, se posicionó Leonidas Iza, del partido de izquierda del Movimiento de Unidad Plurinacional Pachakutik con el 5.25% (538.456 votos). Los otros 13 binomios presidenciales conquistaron un total de 6.57% (674.267 votos). 

Fuentes: https://resultados2025.cne.gob.ec/

La 2° vuelta se disputará el próximo 13 de abril. 

¿Qué harán los otros 13 binomios presidenciales? 

¿Cómo se pronunciarán los otros partidos políticos?

A continuación, un resumen de los pronunciamientos de los partidos políticos y de los binomios presidenciales hasta a la fecha del 11 de marzo del 2025.


IZQUIERDA DEMOCRÁTICA - LISTA 12

La Izquierda Democrática en las elecciones presidenciales 2025 se presentó al electorado con el binomio presidencial compuesto por: Carlos Rabascall presidente y Alejandra Rivas Mantilla vice presidente. El 9 de febrero, el binomio obtuvo el 0.22%, es decir, 22.270 votos


El partido en la fecha 2 de marzo de 2025, mediante un comunicado oficial, se pronunció por el abstencionismo para la segunda vuelta. No apoyará a ninguno de los dos candidatos.


Sin embargo, Carlos Rabascall en su cuenta de twitter en la fecha del 10 de febrero comunicó - de forma oficial - que en la segunda vuelta su voto será para Luisa González. Se trata de una decisión personal y no la del partido. 


La candidata Alejandra Rivas Mantilla en la fecha del 12 de febrero se pronunció en su cuenta Facebook respeto a la segunda vuelta. Su postura se alinea a la del partido. 


En la fecha del 4 de marzo de 2025 la Izquierda Democrática de Santo Domingo se pronunció a favor del binomio Luisa González y Diego Borja.

UNIDAD POPULAR - LISTA 2

La Unidad Popular en las elecciones presidenciales 2025 candidatizó a: Jorge Escala presidente y Pacha Terán vice presidente. El binomio obtuvo el 0.39%, es decir, 40.483 votos. 

El partido Unidad Popular en la fecha del 8 de marzo comunicó que impulsará el voto nulo en la segunda vuelta. 



PARTIDO SOCIALISTA ECUATORIANO - LISTA 17

El Partido Socialista Ecuatoriano en las elecciones presidenciales 2025 presentó el siguiente binomio presidencial: Pedro Granja presidente y Verónica Silva vice presidente. El binomio obtuvo el 0.53%, es decir, 53.940 votos.


El Partido Socialista Ecuatoriano en la fecha del 8 de marzo se pronunció a favor de la candidata Luisa González para la segunda vuelta. 


Según fuentes consultadas por la Posta, Pedro Granja y Verónica Silva no asistieron en la reunión del partido pero estarían de acuerdo con la decisión.

PARTIDO SOCIEDAD PATRIÓTICA - LISTA 3

El Partido Sociedad Patriótica en las elecciones presidenciales 2025 escogió al binomio presidencial compuesto por: Andrea González presidenta y Galo Moncayo vice presidente. El binomio obtuvo el 2.69%, es decir, 275.376 votos.

El Partido Sociedad Patriótica, a través de las palabras de Gilmar Gutiérrez, presidente del PSP, en la fecha del 5 de marzo ha declarado que en la segunda vuelta apoyará al candidato Daniel Noboa. 

La candidata Andrea González en una entrevista en el medio televisivo Ecuavisa del 12 de febrero,  declaró que el correismo es sinónimo de Socialismo del siglo XXI y que sus representantes son los culpables de las crisis que vive Ecuador. Además, su voto en la segunda vuelta no será para el Socialismo del Siglo XXI. 


PARTIDO SOCIAL CRISTIANO - LISTA 6

El Partido Social Cristiano en las elecciones presidenciales 2025 presentó al binomio presidencial compuesto por:  Henry Kronfle presidente y Dallyana Passailaigue vice presidente. El binomio obtuvo el 0.71%, es decir, 73.293 votos.

En la fecha del 12 de abril el partido publicó un comunicado en el que declaraba que en ninguna elección han apoyado a Rafael Correa y no lo harán en esta ocasión. Sin embargo, no se pronunció sobre el voto en la segunda vuelta 



MOVIMIENTO CONSTRUYE - LISTA 25

El Movimiento CONSTRUYE en las elecciones presidenciales 2025 escogió al binomio presidencial compuesto por: Henry Cucalón presidente y Carla Larrea Falconí vice presidente. El binomio obtuvo el 0.36%, es decir, 37.316 votos.

En la fecha del 28 de febrero el Movimiento Construye se expresó a favor de Daniel Noboa en la segunda vuelta y el candidato a la Presidencia Henry Cucalón declaró que aunque no sea afiliado al partido Construye como excandidato presidencial y fundamentalmente, como ciudadano, no puedo avalar con su voto al correísmo.

PARTIDO AVANZA - LISTA 8

El partido AVANZA en las elecciones presidenciales 2025 designó a Luis Felipe Tillería como presidente y Karla Rosero como vicepresidente. El binomio obtuvo el 0.32%, es decir, 33239 votos. 


En la fecha del 6 de marzo el Dr. Xavier Ortíz, presidente nacional del Partido Avanza en el programa "Un café con JJ" ha declarado que antes de pronunciarse por la segunda vuelta, hay que reunirse con la base y escucharla para tomar postura. Para Xavier Ortíz el voto nulo en este momento no representaría una posición democrática aunque uno no pueda estar de acuerdo con ninguna de las dos posturas pero votar nulo no nos exime de ninguna responsabilidad y sobre todo en esta fase de coyuntura. El pronunciamiento se dará la próxima semana. 



SOCIEDAD UNIDAD MÁS ACCIÓN (SUMA) - LISTA 23 

El partido SUMA en las elecciones presidenciales 2025 presento al binomio Enrique Gómez e Inés Díaz. El binomio obtuvo el 0.18%, es decir, 18.815 votos. En la fecha del 10 de marzo en el diario Expreso de Guayaquil se publicó la noticia en la que se lee que SUMA espera aún reunirse para definir su apoyo en el balotaje. El dirigente Guillermo Celi declara que el partido no debería apoyar a ninguno de los dos candidatos. 


PACHAKUTIK - LISTA 18 

El Movimiento Pachakutik en las elecciones presidenciales presentó al binomio presidencial Leonidas Iza y Katiuska Molina que consiguió el 5.25%, es decir, 538.456 votos. 



Después de la reunión del Consejo Ampliado de la Confederación de Nacionalidades Indígenas del Ecuador (Conaie) del día 7 de marzo declaró que aún no toma una decisión. La posición oficial se dará el día miércoles 12 de marzo. 
En la fecha del 4 de marzo el Movimiento Pachakutik de la provincia de Sucumbios se pronunció a favor de la candidata Luisa González en la segunda vuelta del 13 de abril.


CENTRO DEMOCRÁTICO - LISTA 1

El Movimiento Centro Democrático en las elecciones del 2025 presentó al binomio presidencial compuesto por: Jimmy Jairala y Lucia Vallecilla que consiguió el 0.40%, es decir, 40.559 votos.


En la fecha del 24 de febrero Galo Almeida, Presidente de Centro Democrático declaró que el Movimiento se pronunciará de forma oficial después del Encuentro Nacional del 23 de marzo. 


MOVIMIENTO AMIGO - LISTA 16

El Movimiento AMIGO en las elecciones presidenciales presentó al binomio presidencial compuesto por: Juan Iván Cueva presidente y Cristina Reyes vice presidente que obtuvo el 0.17%, es decir, 17.575 votos. 


En la fecha del 7 de marzo en el programa "Un café con JJ" de Jaime Jairala, Juan Iván Cueva declaró que el Movimiento AMIGO aún no tienen una postura oficial frente a la segunda vuelta. El anuncio se dará la próxima semana.

 DEMOCRACIA SI - LISTA 20

El movimiento DEMOCRACIA SI presentó al binomio presidencial compuesto por: Iván Saquicela presidente y Luisa Coello vice presidente que obtuvo el 0.12%, es decir, 11.985 votos. 
El Movimiento aún no se pronunció sobre la segunda vuelta. 


Movimiento CREO - Lista 21
 
El movimiento CREO candidatizó a: Francesco Tabacchi presidente y Blanca Sacancela vice presidente que obtuvo el 0.26%, es decir, 26.768 votos. 
El Movimiento aún no se pronunció sobre la segunda vuelta. 


RESUMEN DE LA POSTURA DE LOS PARTIDOS Y BINOMIOS PRESIDENCIALES PARA LA SEGUNDA VUELTA