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martes, 29 de septiembre de 2020

Analisi del voto.

La caduta permanente del M5S.


di Davide Matrone 

Il M5S perde ancora consensi.

In queste elezioni regionali si registra un ulteriore calo di consensi per il M5S. Comparando i risultati attuali con quelli delle elezioni regionali del 2015, il primo dato che emerge é la considerevole quantitá di voti persi: - 789.308 mila. In Veneto, Puglia, Campania, Liguria, Toscana e Marche il Movimento 5 stelle, cinque anni fa, aveva raccolto 1496.415.000 voti, oggi consegue meno della metá, cioé 707.107.000 consensi. Il bilancio è abbastanza negativo. Inoltre, la flotta pentastella nei consigli regionali si ridimensiona notevolmente; si passa dai 35 consiglieri regionali eletti nel 2015 ai 17 attuali. Un bilancio passivo di -18 consiglieri.

Andiamo a vedere cos'é successo in ogni singola regione.

In Veneto si passa dal 11.9% al 3.3% (-8.6%). Nel 2015 il movimento M5S raccolse l'11.87% dei consensi, risultando la terza forza politica della regione sorpassando anche il candidato della destra Flavio Tosi, giá sindaco di Verona per ben 10 anni e Vice Segretario della Lega dal 2013 al 2014. Nello stessa elezione, conquistò 5 consiglieri regionali mentre in quest'ultima resta a bocca asciutta: 0 consiglieri. In definitiva, si registra una perdita di 183.087 mila voti.

In Toscana si passa dal 15% al 6.4% (-8.6%). Nel 2015 raccoglie il 15.05% risultando il terzo partito regionale giocandosi il ballottagio con il candidato del centro - sinistra che poi vinse. Entra al consiglio Regionale con 5 consiglieri regionali mentre quest'anno ne consegue solo 1. La perdita di voti é pari a - 92.432 mila voti.

In Campania si passa dal 17.5% al 12.5% (-5%). Nel 2010 si presenta per la prima volta alle elezioni regionali conseguendo un 1.3% candidando Roberto Fico (oggi Presidente della Camera). Nel 2015 raccolse uno straordinario 17.52% risultando il terzo partito della Campania dopo il PD al 19.49% e Forza Italia al 17.81%, conquistando, inoltre, ben 7 consiglieri regionali. In queste elezioni conserva i 7 consiglieri in Regione ma perde 165.125 mila voti.

In Puglia passa dal 18.4% all' 11.4% (-7%). Nel 2015 la candidata pentastellata giunse al secondo posto conseguendo il 18.42% con un totale di 310.304 mila voti entrando al Consiglio regionale con 7 consiglieri. Il M5S nel 2015 risultò il secondo partito regionale a poche migliaia di voti dal PD del Presidente Michele Emiliano. Nel 2020 raccoglie 207.038 mila voti in coalizione e 165.243 mila voti di lista. Passa dal 2° al 4º come partito regionale, scavalcato da Forza Italia e addirittura dalla Lega di Salvini. Perde due consiglieri regionali passando dai 7 del 2015 ai 5 del 2020. In definitiva: - 145.061 mila voti.

Nelle Marche si passa dal 21.8% al 8.7% (-13.1%). Nel 2015 giunse secondo dopo il candidato del Centro - Sinistra conseguendo 133.178 mila voti, risultando anche il secondo partito regionale. Entra al consiglio regionale con 5 consiglieri. Quest'anno è il 4º partito regionale, perde 88.848 mila voti e 3 consiglieri regionali.

In Liguria si registra il calo piú forte rispetto alle altre regioni. Si passa dal 22.29% al 7.78% (-15.12%) con una perdita di consensi pari a -114.755 mila voti. Questo significa anche una riduzione di 4 consiglieri regionali (6 nel 2015 e 2 nel 2020).

Con questi dati negativi si è giunti alla resa dei conti. Di Maio e il gruppo dirigente è sotto accusa. Con la convocazione degli Stati Generali vedremo cosa succederá. Si prevede anche una spaccatura del Movimento.


La vittoria di Fratelli d'Italia e della Meloni.

Meloni, Salvini e Zaia. Immagine 2

Il Centro - destra conserva la Liguria e il Veneto e conquista la Regione Marche al Centro - Sinistra.

Il Centro - Destra laddove vince, registra incrementi elettorali importanti.

In Liguria riconferma Toti aumentando significativamente i consensi. Nel 2015 il Governatore della Regione raccolse 226.710 mila voti conseguendo il 34.44% mentre nel 2020 aumenta di 383.053 mila voti con un 56.13%.

In Veneto riconferma Zaia con un voto plebiscitario: 76.79% e con un aumento di +775.894 mila voti. Nel 2015 Zaia conseguì il 50.08% con l'oltre il milione di consensi, oggi raccoglie quasi due milioni di voti.

Nelle Marche si registra il sorpasso. Il Centro - Destra si presenta questa volta unito, vince e convince. Il candidato del partito Fratelli d'Italia raccoglie quasi il 50% dei consensi e vince contro il centro sinistra che perde una delle sue roccaforti storiche. Acquaroli nel 2015 si presentò con La Lega e Fratelli d'Italia conseguendo 116.048 mila voti con un 19%. Cinque anni dopo, il cetro destra presenta unitariamente lo stesso cadidato e vince aumentando i consensi + 159.000 voti e + 17% di voti.

Nonostante questi risultati, lo stato d'animo dei big del Centro- Destra non é alle stelle, anzi. Si manifesta pubblicamente un malumore generale. Il perdente della coalizione è sicuramente Salvini che si trova stretto tra i due vincitori: Meloni e Zaia. Gli si critica la sua strategia piazzista, da showman che comincia a vacillare. E poi i guai giudiziari della Lega non fanno bene alla coalizione. Matteo Salvini non convince piú i suoi alleati che cominciano a prenderne le distanze. La Meloni é quella piú agguerrita anche perché in queste regionali aumenta sostanzialmente i consensi in tutte le regioni e si avvicina alla Lega e addirittura in alcune regioni la sorpassa. L'altro alleato minore, Forza Italia, diventato nel tempo "la sinistra del centro-destra" vorrebbe spostare l'asse dell'alleanza verso il centro aprendo ai moderati: i renziani e i centristi del centro - sinistra per intenderci.

Chi sono i tre governatori eletti nelle fila del Centro - Destra? Due sono vicini a Fratelli d'Italia, il partito della Meloni (Toti e Acquaroli). Zaia invece, leghista di primo pelo, cerca di delegittimare Salvini e di prenederne il comando con l'intenzione, oltretutto, di spostare il baricentro del principale partito del Nord, da Milano a Venezia.

Chi vince e convince é senza dubbio Giorgia Meloni è il suo partito Fratelli d'Italia. Loro sono i veri vincitori di queste elezioni. La politica romana ha portato il suo partito da uno spazio marginale della coalizione (era il terzo partito) ad esserne il motore propulsore. Oggi sfida la lidership di Salvini in alcune regioni (Veneto, Toscana e Liguria) e in altre come Puglia, Marche e Campania é il partito trainante della coalizione.

Il Partito Fratelli d'Italia in soli 5 anni passa da 314.122 mila voti delle regionali del 2015 con l'elezione di 6 consiglieri regionali a 951.401 mila voti con 27 consiglieri regionali eletti. In termini percentuali questo aumento di voti si interpreta cosí: nel 2015 la media nazionale nelle 6 regioni era del 3.9%, oggi è al 11.8% (+7.9%). Quest'ultimo dato la dice lunga sullo stato di salute del partito.

Il PD e Zingaretti 

Zingaretti. Immagine 3

Il PD si difende ma non vince.

Il Partito Democratico da queste elezioni ne esce più o meno bene consolidando la sua lidership all'interno del Centro - Sinistra, ma perde consensi a livello nazionale. Il PD regge perchè non perde la Regione Toscana, però deve analizzare alcuni aspetti, a mio avviso: 1) il calo di di voti rispetto al 2015. Cinque anni fa il PD conseguì 2.008.676 voti con una media di percentuali pari al 27.01%. Alle elezioni regionali del 2020 raccoglie 1.774.520 voti con una media nazionale pari al 20.9%. In altri termini, - 234.156 mila voti e -6.11%, 2) gli alleati nel centro-sinistra e il suo peso politico ed elettorale. Il PD ha sperimentato l'alleanza con il M5S solo in Liguria e non ha vinto, anzi. Considerando la caduta libera del M5S e forse una scissione all'interno delle stesso movimento, chi sarà l'alleato di peso della coalzione?

I prossimi scenari politici: il voto del Presidente della Repubblica del 2022

Il Presidente della Repubblica Italiana. Immagina 4

Messe in cantina le elezioni regionali ora ci sarà un altro appuntamento elettorale: le elezioni amministrative del 2021. Si voterà in città importanti come Milano, Roma, Napoli, Torino, Genova e Palermo. A questo si aggiunge l'elezione del 13º Presidente della Repubblica che si terrà nel 2022. Per capirne di più bisogna attendere cosa succederà in questi giorni all'interno del M5S. Se quest'ultimo si dividerà, ci saranno dei cambi notevoli all'interno del Parlamento che avrà degli effetti sul Centro - Sinistra, sul partito di Renzi Italia Viva e su Forza Italia. La scommessa e l'obiettivo delle attuali forze governative nel parlamento e di giungere all'appuntamento uniti per designare un Presidente che sia espressione di questo Governo: un Prodi per intenderci. Se invece ci sarà la spaccatura del MS5 allora le relazioni di forza cambieranno e l'ago della bilancia, secondo me, potrà essere Renzi e il suo partito e le relazioni con una parte di Forza Italia. In quel caso il Presidente eletto sarà una figura più centrista e dell'area moderata del Parlamento.

Le fonti delle immagini

Immagine1: https://www.vesuviolive.it/ultime-notizie/251556-nasce-il-movimento-5-stelle-bis-faranno-parte-tutti-gli-espulsi-dal-partito-originario/

Immagine2: https://www.ilmessaggero.it/politica/elezioni_regionali_risultati_meloni_salvini_resa_conti-5476544.html

Immagine3: https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2019/05/27/zingaretti-ripartenza_j4vwxIQc5QJ3OxiNc6XgCP.html

Immagine4: https://it.wikipedia.org/wiki/Presidente_della_Repubblica_Italiana

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