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sábado, 5 de septiembre de 2020

Fabio Di Celmo: il ragazzo del Copacabana.

L'articolo, in ricordo di Fabio Di Celmo, si é relizzato traducendo alcune parti di testi e articoli pubblicati in internet con approfondimenti personali. Tutti i nomi e i fatti citati sono ripresi da pagine web on - line e da libri pubblicati negli anni trascorsi. I siti e i testi sono riportati nella parte finale dell'articolo.

Buona lettura

Il libro dedicato a Fabio Di Celmo. Immagine n° 1

La versione digitale in pdf del libro: Fabio el muchacho del Copacabana

https://radiocamaguey.files.wordpress.com/2017/06/fabio_el_muchacho_del_copacabana.pdf

Chi conosce la storia del giovane italiano Fabio Di Celmo? 

Fabio Di Celmo muore il 4 settembre dell'anno 1997 all'Avana all'interno dell'Hotel Copacabana. Quel giovedí, il giovane italiano aveva alle ore 9H00 un appuntamento di lavoro nel centro storico della capitale cubana. A causa del traffico non riuscí a giungere all'appuntamento e cosí, una volta disdetto l'incontro, si diresse all'Hotel Copacabana, dove suo padre Giustino aveva prenotato una stanza.

All'interno dell'Hotel, Fabio si comunicó telefonicamente con due suoi vecchi amici italiani, Enrico Gallo e Francesca Argeli, che avevano contratto matrimonio ed erano a Cuba in luna di miele. Era stato lo stesso Fabio a convincerli a trascorrere lí la loro luna di miele perché lo considerava un luogo incantevole per iniziare la vita da sposati. 

Il padre Giustino, che era rimasto in camera, ascoltó suo figlio proporre ai due amici di vedersi al bar dell'Hotel per decidere il luogo del pranzo come congedo, visto che la coppia aveva i biglietti di ritorno per l'Italia alle tre del pomeriggio. 

Era gía mezzogiorno quando Fabio andó all'appuntamento coi suoi amici. Nel frattempo, il mercenario di origine salvadoregna, Ernesto Cruz León, contrattato dal terrorista statunitense di origine cubana, Luis Posada Carriles, si accovacciava in un bagno dell'Hotel Copacabana per attivare un potente ordigno esplosivo. In questo momento, a Ernesto Cruz León, non lo tormentavano le conseguenze del suo atto, ma pensava solo ai soldi che stava per guadagnarsi con il gesto criminale.

Fabio con passo rapido, giunse al bar, dove gli altri due giovani lo attendevano. Gli ospiti cominciarono ad affollare le sale dell'Hotel, il bar cominció a riempirsi di commensali. Ernesto Cruz León fece scivolare all'interno di un ceneratoio del locale l'ordigno esplosivo. All'interno della sua abitazione Giustino ascoltó un'esplosione. Dopo pochi minuti lo chiamarono dall'ingresso dell'Hotel per dirgli che suo figlio era stato gravemente ferito e per questo era stato trasportato presso la Clinica Central Cira García. Giustino si precipitó immediatamente al centro ospedaliero. Un medico gli comunicó la morte del figlio. 

Nella cittá di Arenzano (provincia di Genova), sulla lapide della sua tomba, persite la perenne denuncia:

Il 4 settembre del 1997, una bomba assassina di un mercenario salvadoregno spense la vita del giovane Fabio Di Celmo.

Originariamente, Giustino aveva scritto "una bomba statunitense assassina", peró le autoritá italiane esigettero che si omettesse tale aggettivo. 


Fabio Di Celmo e sua madre. Immagine n°2


Chi era Fabio Di Celmo?

Fabio nasce il 1 giugno dell'anno 1965 a Genova. Figlio di Giustino Di Celmo e Ora Bassi. Il padre, uomo appassionato per l'arte e la storia della sua terra natale, aveva battezzato la sua prima figlia con il nome Tiziana, in omaggio all'eminente pittore italiano, Tiziano, massimo rappresentante del Rinascimento Veneziano. Al secondo figlio, gli diede il nome Livio, in onore all'eroe dell'Antica Roma e infine al terzo, Fabio, ricordando il celebre comandante romano.
Giustino Di Celmo, il padre di Fabio. Morto all'Avana nel 2015. Immagine n°3

Fabio crebbe nel quartiere in cui nacque e la sua fanciullezza la trascorse tra l'affetto, l'amore e il rispetto della sua famiglia. Ebbe una buona relazione coi fratelli e i genitori All'etá di 7 anni cominció a praticare lo sport piú popolare in Italia: il calcio. Fece parte di una squadra di un quartiere della cittá di Genova fino all'etá di 11 anni. Poi passó alla squadra della Sciarborasca, della zona di Cogoleto indossando la maglia numero 10.

Durante gli anni dei suoi studi, ricevette il culto e l'educazione per la buona lettura. Una pratica molto comune in famiglia. Nacque e crebbe circondato di libri. 

La famiglia Di Celmo aveva un'altra passione: i viaggi. Fabio apprezzó molto questo culto della sua famiglia. Terminati gli studi il giovane intraprese l'attivitá del piccolo imprenditore che gli permetteva conoscere il mondo. La professione di imprenditore, inoltre, favorí Fabio nell'incremento della conoscenza della geografia, della storia, della cultura degli altri paesi che favorí una maggiore sensibilitá per i problemi dei paesi poveri.

Nell'anno 1992, insieme a suo padre, giunse a Cuba per la prima volta. I Di Celmo si sommarono cosí alla lunga lista di imprenditori onesti, provenienti da differenti paesi, che commettono il "grave delitto" di rompere il blocco economico degli Stati Uniti contro Cuba. 

L'anno 1997
L'esplosione all'Hotel Copacabana in cui muore Fabio Di Celmo

Nell'anno 1997 a Cuba si registrarono una serie di attentati in differenti luoghi turistici del paese o legati ad esso ubicati all'estero. 
Nel mese di aprile esplose una bomba nell'Hotel Meliá Coiba di l'Avana, ed alcuni giorni dopo, fu rinvenuto un altro ordigno esplosivo (inesploso) nello stesso luogo. Un mese dopo esplose un ordigno nell'ufficio dell'impresa Cubanacán in Messico; tra giugno ed ottobre, esplosero bombe negli Hotel Capri, Nacional e nella discoteca del Meliá Cohíba; poi nell'ufficio dell'impresa Havanatur nelle isole Bahamas, negli Hotel Sol y Palmeras di Varadero, nel Tritón, nel Chateau Miramar e nel famoso ristorante la Bodeguida del Medio. Il risultato di questi attacchi terroristi fu duro: 11 turisti feriti e la morte del giovane italiano Fabio Di Celmo

Nello stesso anno si registra la morte del politico conservatore Jorge Mas Canosa. Il principale oppositore di Fidel Castro da Miami e Presidente, fino al giorno della sua morte, della Fundación Nacional Cubano-Americana. La morte di Canosa non passó inosservata nella stampa statunitense. Il giornale "The New York Times" affermó che la morte di Jorge Mas Canosa "generava un cambio di pagina" nella politica statunitense verso Cuba. Il "Washington Post" enfatizó la perdita del líder lasciata all'interno della comunitá cubana di Miami. 

Il governo cubano affermó che si trattasse di azioni terroriste organizzate dalla Fundación Nacional Cubano Americana di Canosa. Sin dall'Inizio, mediante la pubblicazione di un articolo apparso nel "The Miami Herald", la Fundación Nacional Cubano Americana dichiaró di non avere nessuna responsabilitá negli attentati nei luoghi turistici. 

Quando, apparentemente, le accuse delle autoritá cubane restavano nel campo delle teorie complottiste, cospirative e speculative, mesi piú tardi dopo la morte di Canosa (novembre 2007), il "The New York Times", pubblicó una sensazionale intervista a Luis Posada Carrilles, nella quale quest'ultimo riconosceva la sua partecipazione negli attentati, cosí come l'appoggio ricevuto dalla Fundación Nacional Cubano Americana, ed in particolare da Jorge Mas Canosa. 

"Jorge controllava tutto. In qualsiasi momento in cui avevo bisogno di soldi, lui mi diceva che mi avrebbe dato 5000, 10000 e anche 15000 mila dollari e loro me li avrebbero mandati". 

Gli anni '90 a Cuba
Il turismo a Cuba. Immagine n°4

La strategia del terrore era mirata scientificamente al settore turistico del paese che negli anni '90 si stava potenziando. Il decennio '90 per Cuba fu molto duro, dopo la caduta del muro di Berlino e la dissoluzione dell'URSS - da cui provenivano la maggioranza degli aiuti per l'Isola Grande - Cuba visse un periodo di grande crisi economica conosciuto con il nome di "Periodo Especial"

Quando viaggiai a Cuba, conversando con la gente, mi raccontavano che durante el periodo especial gli abitanti di un intero quartiere organizzavano delle tavolate in mezzo alla strada ed ognuno portava quel poco che aveva (un uovo, una gallina, del riso, patate) per mangiare tutti insieme. (Testimonianza personale)

Inoltre, alle giá difficile situazione economica gli statuinitensi inasprirono le misure dell'embargo con la promulgazione della Legge Torricelli (del deputato democratico del New Jersey) dell'anno 1992 durante il governo George Bush padre. La legge in questione consegnó al Dipartimento del Tesoro degli USA l'obbligo d'imporre multe civili e ordinare la confisca delle proprietá a coloro che avrebbero violato le regolazioni del blocco economico e i divieti di viaggiare a Cuba. 
Quattro anni dopo tocca alla legge Helms-Burton (governo di Bill Clinton) a inasprire le misure e boicottare il turismo a Cuba. 

Durante gli anni '90, il settore del turismo internazionale passó ad occupare una posizione distaccata nell'economia cubana. All'incirca di trenta grandi entitá nazionali prestarono i principali servizi all'attivitá turistica. La maggior parte degli investimenti nel settore, in quei 10 anni, si realizzarono mediante queste imprese nazionali e statali. Nelle differenti forme queste entitá nazionali e statali si associarono o vincolarono con entitá straniere. Si costituirono 30 joint ventures nel settore dell'otelleria, con capitali che provenivano dalla Spagna, dal Canada, dal Regno Unito, dall'Italia, dai Paesi Bassi, dalla Germania, dalla Francia e dal Messico. 

In definitiva, la partecipazione del turismo internazionale negli ingressi della Bilancia dei Pagamenti registró un incremento del +4% all'inizio dell'anno 1990 e di un +43% alla fine del decennio '90. Il periodo in cui si verificó un aumento sostenuto del turismo internazionale fu dal 1992 al 1998. Non é casuale che cominci nel '92 con la Riforma della Costituzione della Repubblica di Cuba e con le conseguenti aperture e concessioni mirate alla liberalizzazione contenuta del mercato nell'isola.

Luis Posada Carrilles

Luis Posada Carrilles. Immagine n°5

Questa escalation di attentati a Cuba in questo periodo era qualcosa di anomalo dal decennio '60, ossia da quando furono smantellate le basi controrivoluzionarie dal territorio cubano. Cuba ha sofferto gli attacchi di terrorismo, sin dai primi momenti della vittoria della Rivoluzione. Uno degli attentati tragici della storia del paese fu quello registratosi nell'anno 1976 con l'esplosione dell'aereo 455 dell'Aviazione Cubana. Secondo un rapporto del FBI dell'anno 1976, poi declassificato, Posada Carrilles partecipó con altre due persone nell'organizzazione dell'attentato all'aereo con un saldo di 73 vittime. 

Qui il link sulla storia di Posada Carrilles: https://it.wikipedia.org/wiki/Luis_Posada_Carriles

Bibliogafia

  • Cervara, J. (2009). El otro terrosimo. Medio siglo de política de los Estados Unidos hacia Cuba, Jesús Arboleya Cervera. Ed. Ciencias Sociales, La Habana.
  • Figuera, M. A. (2001). El turismo internacional en la economía cubana. 

Fonti delle Immagini


Altre fonti:

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