Il 23 maggio del 1992.....
Quella sera del 23 maggio del 1992 la ricordo come fosse ieri. Non è stata una serata come le altre. Da quel giorno è cambiato qualcosa in me.
Ero davanti alla TV e guardavo coi miei la trasmissione "Scommettiamo che" condotta da Fabrizio Frizzi e Milly Carlucci. Ricordo l'interruzione improvvisa della trasmissione e l'inizio dell'edizione straordinaria del TG1. Quell'interruzione suscitò un pò di paura e preoccupazione. Qualcosa di estremamente grave era successo.
In un primo momento non capii molto. A 28 anni di distanza avverto e sento bene la confusione, la preoccupazione e la curiosità che vivevo in quegli istanti. Dopo i primi frammenti del TG1 pensai che fosse successo qualcosa nella località di Monfalcone. A quell'epoca già sapevo dove fosse situata questa città: in Friuli Venezia Giulia. Ho sempre amato la geografia sin da ragazzino. Non capivo chi fosse morto in quella strage e in quel luogo: MONFALCONE. Nel frattempo le immagini forti, crude e impattanti venivano trasmesse permanentemente. Queste aumentavano la preoccupazione e la paura in me. Intanto, ascoltavo i commenti dei miei e poco a poco si chiarivano i miei dubbi e le mie confusioni. Si ripetevano in modo incessante e angosciante le parole "Giudice Falcone" e "Autostrada di Capaci di Palermo". Quindi, con il passare dei minuti scartai la città di Monfalcone come luogo della sciagura e la mia immaginazione si diresse altrove: in Sicilia.
Giovanni Falcone (1939 - 1992) |
Una volta terminato il TG 1, sentì un click in me. I click quando arrivano, ti cambiano la vita. Da quella sera cominciò la curiosità di conoscere quel giudice. Perché l'hanno ucciso? Mi domandavo. Perché in quel modo? Chi era?
Avevo poco più di 14 anni.......
Nei mesi successivi, la voglia di conoscere la storia di questo giudice mi spinse un giorno ad andare al centro storico in zona Port'Alba. Chi conosce questa zona di Napoli sa che è un settore in cui ci sono innumerevoli librerie e molte bancarelle piene di libri e anche a poco prezzo. Gli amanti della lettura li trovi tutti lì, in questo pezzo di città. Una zona che ho frequentato tantissimo negli anni, tra l'altro.
Cominciai a cercare tra le bancarelle. Avevo con me un fogliettino su cui scritto: GIOVANNI FALCONE. Non volevo sbagliarmi.
Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti dice un motto scritto all'entrata della Stazione Triburtina di Roma. Cerca e ricerca ed eccolo trovato: un libro con una copertina verde su cui scritto "COSE DI COSA NOSTRA" di Marcelle Piovani. "Non ci credo", dissi in quel momento. Mi batteva il cuore e l'adrenalina aumentava. Lo osservai con attenzione, non c'era nessuna foto però il nome coincideva: GIOVANNI FALCONE. Cominciai a leggerne le prime pagine e capì che si trattava di un'intervista diretta al giudice Falcone e realizzata da una giornalista francese qualche anno prima. Evvai! "Ho trovato il mio primo libro sul giudice", esclamai, riprendendo la ricerca.
Quel libro lo divorai in due giorni. Da allora la voglia e la curiosità di conoscere su questa persona, sulla mafia, anzi su Cosa Nostra, fu irrefrenabile. Cominciai a comprare e a interessarmi di Mafia da giovanissimo. Un ragazzino di 14 - 15 anni che s'impappa di queste cose non è "normale" si direbbe. Invece, leggere di mafia, sulla sua storia e i suoi personaggi è stato affascinante. Queste letture mi hanno accompagnato per almeno 15 anni.
Ho letto innumerevoli libri di Saverio Lodato, Salvatore Lupo, Leonardo Sciascia, Salvo Vitale, Giuseppe Fava, Antonio Ingroia tra gli altri. Queste letture hanno suscitato in me la voglia addirittura di farmi carabinieire e studiare legge all'università. Entrambe fantasie sono sfumate col tempo. Quello che è rimasta è la voglia di GIUSTIZIA con tutte le sue varianti.
Le coincidenze non finiscono qui. Durante i tempi dell'Università una meravigliosa scoperta fatta un pomeriggio nei pressi di Piazza Matteotti. Passeggiando per la piazza mi accorgo di un giornale appeso tra i tanti con una scritta particolare: ANTIMAFIA DUEMILA. Scopro che da qualche anno si stampa un mensile che aggiorna, informa e analizza il fenomeno mafioso. Non esito molto: lo prendo malgrado il prezzo: 5 euro. Chi studia e lavora conosce molto bene quanto pesano 5 euro. Non importa, mangerò un gelato in meno. Io, goloso di gelati. Prendo il mio primo numero di questo mensile e me lo leggo con voracità e con passione nella metropolitana che mi porta da Napoli a Pozzuoli. Di lì in avanti, ogni mese per almeno 4 - 5 anni, fino alla mia laurea in Scienze Politiche ho comprato e letto questo mensile del direttore Giorgio Bongiovanni. Quest'ultimo ha una storia incredibile. L'uomo stigmatizzato come Padre Pio. Vi invito a conoscerla!
Questo ciclo, durato 15 anni, si è concluso con la tesi di Laurea in Scienze Politiche sul primo processo di Camorra a Napoli. Il famoso Processo Casale 1902 - 1903. La prima Tangetopoli d'Italia. Quando l'intera amministrazione Summonte fu spazzato via per corruzione. Una bella tesi, fatta con passione e curiosità come sempre.
Giovanni Falcone è stato un GRANDE!! Ci ha insegnato ad alzare la testa, a lottare, a non fermarsi dinnanzi al pericolo. L'ha fatto nel rispetto della legge e delle Istituzioni. È stato un professionista tutto d'un pezzo. Un servitore dello Stato a 360 gradi. Con la sua morte abbiamo capito molto di più sul SISTEMA ITALIA e sulle sue enormi e atroci contraddizioni. La sua morte avvene in un momento difficilissimo per il Paese. Tangentopoli a Milano avevo sconquassato l'ordine istituzionale e costituzionale. Era la fine della famosa I Repubblica. Intanto, in Sicilia il POOL Antimafia di Caponnetto, Falcone, Borsellino, Guarnotta, Di Lello, Ayaya e Ingroia stava facendo la storia. Una storia basata sul senso della LEGALITÀ e della GIUSTIZIA. Parole che potrebbero essere vuote e che potrebbero significare tutto e il contrario di tutto. Visti i tempi, sarebbe opportuno riprende a parlare, insegnare e praticare questi valori e queste pratiche. Viviamo in un mondo con molte illegalità e con poca giustizia sociale. Conosciamo e diffondiamo la storia di Giovanni Falcone e del POOL Antimafia.
Grazie Giovanni!
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