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viernes, 31 de julio de 2020

Un ricordo dello storico cubano Eusebio Leal!

Ho appena saputo della scomparsa di Eusebio Leal, il grande storico cubano autore del recupero del centro storico di l'Avana voluto dal Comandante Fidel Castro. 

Ripropongo un articolo scritto a quattro mani con Massimiliano Diana sulla visita di Eusebio Leal a Napoli. In quel maggio del 2008 il Comune Partenopeo ebbe il gusto di invitare lo storico cubano per insignirlo del Premio Internazionale "Sebetia Ter" che ha lo scopo di dare un riconoscimento a tutti coloro che, hanno dedicato la loro vita alla Cultura, alla Scienza, alla ricerca scientifica, nel campo della medicina, della tecnologia, dell'Arte, della Musica, della Giurisprudenza, delle Scienze Matematiche, della Fisica e del Sapere, mettendo a disposizione della collettivita´ umana il risultato delle loro conquiste. Noi fummo lí ad ascoltare il grande storico cubano scomparso oggi 31 luglio all'etá di 78 anni. 


Eusebio Leal a Napoli

Ha ricevuto il premio “Sebetia Ter”

“L’Arte non ha patria, ma gli artisti si!” 
(José Martí)
Eusebio Leal e l'Avvocato Alessandro Senatore. Foto di Davide Matrone. (Napoli estate 2008). Foto 1

di Massimiliano Diana e Davide Matrone

Con la citazione: “L’arte non ha patria, ma gli artisti si” di José Martí termina l’appassionante intervento di Eusebio Leal Splenger, giunto a Napoli nel maggio scorso. Il 23 e il 24 maggio. Infatti, Napoli ha ricevuto l’Historiador de la Ciudad de la Habana e padre del restauro del cuore della capitale cubana. Lo storico cubano, già Cavaliere Ufficiale della Repubblica Italiana, ha ricevuto il prestigioso premio “Sebetia Ter” Premio in Architettura “Alfredo Gravagnuolo” (Targa d’argento del Presidente della Repubblica Italiana) insignito per la sua guida nel restauro del centro storico della capitale cubana, ispirato ad un disegno culturale lungi da qualsiasi logica speculativa, e fermamente fedele all’identità storica e culturale della città Presso l’Istituto Italiano per gli studi Filosofici e con la collaborazione dell’Università degli studi di Napoli Federico II e la Facoltà di Architettura della Sun (Seconda Università di Napoli), il 23 maggio, si è tenuta la Conferenza dello Storico dell’Arte, nonché esponente di rilievo dell’Uneac (Unione Nazionale Artisti e Scrittori Cubani), Eusebio Leal Splenger sul tema “Restaurare l’anima di una citta’” - “esperienza del recupero del centro storico dell’Avana” proclamato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel lontano 1982. 

Eusebio Leal (Foto 2)

Presenti all’incontro Gerardo Marotta, Presidente dell’Istituto Italiano di Studi Filosofici; Alessandro Senatore, Presidente dell’Istituto di Sviluppo ItaliaCuba; Benedetto Gravagnuolo, Preside della Facoltà d’Architettura Federico II; Concetta Lenza, Preside della Facoltà d’Architettura della Sun e Alessandra Riccio, docente dell’Orientale di Napoli. Nel suo emozionante e interessante discorso, Eusebio Leal ha ricordato con grande entusiasmo i suoi trascorsi nella città di Napoli circa trenta anni fa, quando passeggiava nel centro storico partenopeo, curiosamente simile a quello della città cubana e immaginando un giorno di poter realizzare un progetto di restauro per la sua città. Nei suoi ricordi ci sono anche le visite a Ercolano e Pompei e l’incontro con il Grande Maestro Roberto De Simone. Sottolineando le similitudini tra La Habana e Napoli ha ironizzato: “Già all’aeroporto, quando tra il caos ritiravo le valigie, mi sono reso conto che ero atterrato nella mia Terra”. 

Un breve accenno va al grave problema che tuttavia perseguita i napoletani “Tutti i giornali al mondo parlavano di Napoli, è mai come ora era importante per me venire qui… ma al mio rientro porterò dentro solo lo spirito di Napoli, dimenticando il ricordo della disfunzione della spazzatura”. Continua con il medesimo entusiasmo a ricordare i periodi in Italia, e in particolare l’amicizia con Giorgio Strehler, Paolo Grassi e Raffaele Mattioli. Nonché la visita alla casa di Sandro Pertini a Roma. 

Casa Sandro Pertini a Roma. Foto 3

Di fronte a un pubblico interessato e partecipe, Eusebio Leal, frappone ai ricordi il suo progetto realizzato negli anni nel recupero di uno dei centri storici più belli del mondo, come quello de La Habana “Vieja”. Spiega che il progetto di dare un’anima e una vita al Centro Storico de l’Habana viene da molto lontano (1977) e “quando eravamo un piccolo gruppo, mentre ora siamo a trecento architetti e tremila operai con duecento opere in cantiere”. E definisce come un miracolo il fatto che Cuba sia riuscita a sopravvivere in quegli otto anni di completo isolamento del ‘periodo especial’ e di come sia riuscita a uscirne, “Forse perché abbiamo avuto rispetto e non vergogna per la povertà. Il Centro Storico de l’Habana che si estende per diversi chilometri molto popolati, e al tempo stesso pieni di storia, che attrae e raccoglie turisti. Bisogna evitare che la città diventi un museo e si trasformi in un’attrazione turistica senza identità e senza vita, ma fondamentale è il progetto di dare un’anima alla gente che ci vive e ci lavora. L’utopia, e non la fantasia, su cui si concentra il progetto di recupero della città è quella di realizzare un luogo di convivenza che permetta alla collettività di vivere in condizioni dignitose negli spazi ricchi di storia. Anche i bambini, finalmente, hanno recuperato gli spazi una volta destinati a parcheggi o del tutto abbandonati. Pur non avendo le possibilità economiche, dal 1994 ad oggi sono stati compiuti passi da gigante, rendendo pedonale il cuore della Città e ristrutturando opere, musei ed edifici di una bellezza unica e rara in America Latina come Università, Cattedrali (in particolare la Cattedrale Russa Ortodossa), il “barrio Chino”; sono state create residenze per anziani e disabili, e da giugno ci sarà anche il Museo con i Tesori del Mare nel Castillo de la Real Fuerza. I finanziamenti, seppur pochi, sono suddivisi tra fondi per il restauro monumentale e risorse per interventi sul sociale, come le scuole, per esempio, e la creazione di altri impianti con la relativa crescita di posti di lavoro”

Centro storico di L'Avana (Cuba). foto 3

A questo straordinario progetto l’Unesco ha contribuito solo con un riconoscimento papale, “Siamo riusciti da soli senza nemmeno un debito con le banche” dichiara Leal. Inoltre la stessa ‘Oficina’ di lavoro dell’équipe capeggiata dallo storico cubano, non ha ricevuto soldi dallo Stato ma ha finanziato e finanzia, addirittura, il bilancio pubblico; ha un utile del 20 per cento e reinveste il 45 per cento dei suoi ricavi in attività sociali: scuole, asili nido, case per anziani e case famiglia per bambini portatori di handicap. La due giorni napoletana di Leal termina con una grande e calorosa accoglienza a Villa Doria, presso la suggestiva collina di Posillipo dove lo storico ha ricevuto il prestigioso premio. ★

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Foto 1: autore Davide Matrone


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